Alberi belli ma dannosi: come eliminare le piante che rovinano il tuo giardino (senza rimpianti)

Nel mondo del giardinaggio non tutte le piante sono benefiche e anzi molte possono creare danni anche seri. Sebbene possano sembrare innocue, infatti, alcune specie possono risultare particolarmente nocive in quanto si sviluppano rapidamente, rispetto ad altre, diventano prepondereanti, possono soffocarle, attrarre dei parassiti pericolosi, impoveriscono il terreno e molto altro ancora.

Quali piante tenere sotto controllo?

Dobbiamo sempre distinguere tra piante ornamentali e sane e piante che possono creare danni. Alcune specie, come l’edera o il convolvolo, per fare qualche esempio, sono si belle ma, con il passare del tempo possono iniziare a diventare altamente preponderanti rispetto a tutte le altre e se non stiamo attenti possono anche soffocarle, sommergendole letteralmente.

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Fra le piante più pericolose che possono crescere in modo spontaneo e a cui dobbiamo fare attenzione, c’è la gramigna. Si tratta di un erba perenne, altamente infestante, che ha radici sotteranee capaci di espandersi davvero velocemente. Difficile da eliminare, è altamente resistente persino ai metodi diserbanti più comuni, dunque attenzione.

Abbiamo accennato già l’edera e il convolvolo ma ci sono anche altre piante, come la robina pseudoacacia e la portulaca oleracea. La prima, un albero ornamentale, può sembrare innocua ma ha una crescita molto invasiva e produce dei polloni capaci di estendersi praticamente ovunque. La seconda si diffonde rapidamente in zone soleggiate e umide e sebbene sia facile da rimuovere produce un numero impressionante di semi e dunque si espande a vista d’occhio.

Ma perchè sono così pericolose?

Una domanda che è lecito porsi è il perchè queste piante debbano essere considerate pericolose. Il motivo è presto spiegato e si basa principalmente sulla loro estrema invasività. Tali specie, infatti, crescendo ed espandensodi in modo così vistoso possono rischiare di compromettere, anche in modo serio, la biodiversità del nostro giardino e della zona in cui viviamo.

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Molte di queste specie, infatti, sono spesso capaci di attirare degli insetti che favoriscono lo sviluppo di muffe, malattie fungine o altro ancora. Anche le loro radici possono essere molto aggressive con il risultato di sollevare paviemnti, danneggiare muri o tubature interrate. Chiaramente anche le foglie possono risultare fastidiose, specialmente quando eccessive, al punto tala da creare veri e propri tappeti.

Tali tappeti possono risultare pericolosi per le altre piante poichè vanno a creare uno strato capace di impedire la crescita di erba e altre piante basse molto delicate. Insomma, possono creare un danno anche economico/ambientale non da poco ed eliminarle può risultare particolarmente ostico in virtù della loro alta resistenza.

Alcune tecniche manuali comuni per eliminare le piante invasive

Esistono alcuni metodi semplici ma efficaci che possiamo attuare per eliminare il problema delle piante nocive e infestanti. Il primo, e spesso anche il più efficace, è quello manuale. Praticamente parliamo dell’estirpare, semplicemente, le piante che vogliamo eliminare, magari tramite anche l’ausilio di strumenti come una zappa o una piccola palettina da giardinaggio.

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Tale metodo è particolarmente efficace quando si lavora su piante giovani, andando a rimuovere completamente anche le radici, in modo da evitare completamente una possibile ricrescita. Ricordiamoci che, quando decidiamo di lavorare manualmente, è sempre bene indossare l’attrezzatura adeguata, ovverosia dei guanti resistenti in modo da evitare di ferirci le mani o provocarci reagioni allergiche o irritazioni.

Diverse piante infestanti, come ortica o robinia, possono causare irritazioni anche severe alle mani quando maneggiate senza delle dovute precauzioni. Qualora le piante dovessero essere ormai radicate, quindi molto difficili da eliminare manualmente estirpandole, può essere una buona idea pensare di praticare dei tagli frequenti e pacciamare l’area circostante, in modo da limitare l’apporto d’acqua e delle fotosintesi.

Quando e come usare i diserbanti

Nei casi più estremi, quando ormai è impossibile riuscire ad ottenere dei buoni risultati semplicemente estirpando alla radice le piante, può essere il caso di utilizzare dei metodi più drastici e utilizzare dei diserbanti. Ricordiamo che è il caso di usarli soltanto nei casi estremi, poichè possono risultare particolrmente nocivi anche per il resto delle nostre piante.

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Quando decidiamo di usare dei diserbanti è sempre il caso di fare attenzione e scegliere dei prodotti specifici al caso, leggere attentamente le istruzioni d’uso e l’etichetta in modo da evitare danni all’ambiente o alla nostra salute. Tra i vari prodotti in commercio esistono principalmente due tipi di diserbanti che possiamo considerare, quelli sistemici e i selettivi.

I diserbanti sistemici agiscono penetrando nella pianta attraverso le foglie e raggiungono poi le radici. Sono particolarmente efficaci per rimuovere le piante ostinate ma richiedono molta attenzione quando le si applica, proprio per evitare che vadano a uccidere anche piante benigne. I diserbanti selettivi, invece, colpiscono soltanto alcune tipologie di piante e sono ottimali quando usate in giardini dove convivono, ad esempio, aiuole ed erbe infestanti.

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