
Che cosa sappiamo del rosmarino? Che è una delle piante più usate e amate in cucina. Noto anche per il suo profumo intenso. E per il suo sapore, che è davvero caratteristico. E’ una pianta, che per la sua coltivazione, richiede sempre tanta attenzione. Cosi come, per la scelta dei suoi vicini.
Ci sono delle specie da non mettere mai vicino
Partiamo dal presupposto, che il rosmarino, è una pianta che ama il sole e il caldo. E che vuole sempre stare bene arieggiata. Ebbene, proprio per questo motivo, ci sono delle piante e delle erbe, che non condividono lo stesso pensiero. E se messe vicine, possono portare a dei problemi, di non poco conto.

Tra queste, ad esempio, le piante da ombra, come le bietole o le zucche. Due esempi, do piante che hanno bisogno di ombra. Se messi vicino al rosmarino, che invece ha bisogno di luce, si corre il rischio di provocare ristagni. O anche delle malattie fungine. Insomma, tutte cose, che sono molto gravi.
Allo stesso modo, questo discorso vale anche per: cavoli e cavolfiori. Sono delle specie, che tendono a competere tra di loro. E che, possono influenzare anche in modo negativo, sulla crescita. E poi, anche lo sviluppo di malattie, è un problema da non sottovalutare, visto che si può trasferire sul rosmarino.
Rischio anche di malattie e parassiti
Il problema, poi, di accostare piante che non vanno bene, non si limita solo, ad acqua e nutrienti, ma anche al possibile sviluppo, di malattie e di parassiti. Per esempio, carote e cipolle vicino al rosmarino, possono portare ad attirare afidi. Che alla fine, compromettono la pianta, in modo irreparabile.

Allo stesso modo, i fiori dei gerani, anche se sono molto belli da vedere, possono portare una serie di parassiti. Che alla lunga e con la vicinanza, si possono spostare anche verso il rosmarino. E quindi, portare anche a vedere morire, la coltivazione stessa. Rischiando, la sua estirpazione, e la necessità di una nuova coltivazione.
Insomma, gli esempi sono tanti. Per cui, è sempre bene, considerare di regalare al rosmarino, degli spazi, in cui possa crescere da solo. Evitando, anche di mischiare delle varietà, che tra loro potrebbero intercedere in modo sbagliato. E bloccare, la crescita di entrambe le coltivazioni. Risultato, che nessuno vuole, e che nessuno cerca.
In che modo si può coltivare il rosmarino
Detto questo, per potere aiutare il rosmarino a crescere, ci sono dei passaggi da tenere a mente. Tanto per cominciare, è sempre bene, piantare il rosmarino, in un posto soleggiato, che sia ben drenato e che possa avere un terreno sabbioso. E con della ghiaia. Ma non è ancora finita qua, ci sono delle altre accortezze.

E’ importante, controllare in modo costante la pianta. Rimuovendo le erbacce, che possono portare a competere anche con nutrienti e anche con acqua. E poi, attenzione, alla potatura, l’unica in grado, di potere mantenere la forma giusta, e portare ad una crescita che sia il più sana possibile. Con la produzione di nuovi rami.
E per finire, non dimenticare mai, di evitare di sovraccaricare la pianta, con il concime. Il rosmarino, cresce molto meglio, in ambienti, e in terreni, che sono poveri. Gli unici, segnali di stress che si possono registrare, sono quelli relativi all’ingiallimento delle foglie, o anche delle macchie o dei buchi.
Per concludere
Insomma, il rosmarino è una erba molto utile, in cucina e non solo. Ma, ha bisogno di crescere da sola, senza la presenza di altre piante, che la possano disturbare, e possano portare dei danni, di non poco conto, alla sua crescita. Per cui, è bene tenerne sempre conto, cosi da non avere problemi.

Accostare il rosmarino ad altre piante, diventa un problema, non solo per la presenza di acqua e nutrienti, ma anche, per il possibile arrivo di: afidi, parassiti e malattie di ogni genere. Se il rosmarino viene contagiato, rischia di morire, e di dovere essere estirpato, senza possibilità di essere salvato.
Infine, la pianta va sempre controllata. Si deve essere certi, che le radici non vadano a marcire. I primi segnali, di questo problema, sono collegati, a foglie gialle e buchi. In casi del genere, è bene sempre correre ai ripari, cosi da potere salvare, quello che resta, e non vedere la pianta morire.